Conseguenze post-belliche

Razionalizzazione e negazione
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, molti membri delle SS cercarono di razionalizzare e negare le loro azioni per proteggere la loro coscienza e evitare la responsabilità.
Spesso giustificavano le atrocità sostenendo di aver semplicemente eseguito ordini superiori, minimizzando il loro coinvolgimento personale. In alcuni casi, cercarono di distorcere la realtà, affermando che non erano a conoscenza della portata completa dei crimini o che agivano sotto costante minaccia.
La negazione e il rifiuto di accettare la responsabilità psicologica per i crimini commessi erano comuni, e molti ex membri delle SS evitarono di affrontare il trauma o il senso di colpa derivante dalle loro azioni.
Conseguenze legali
Molti membri delle SS furono arrestati e processati per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio durante i Processi di Norimberga e altri processi simili. Alcuni vennero giustiziati, mentre altri ricevettero lunghe pene detentive.
Tuttavia, non tutti i colpevoli vennero perseguiti: alcuni riuscirono a fuggire o a sfuggire alla giustizia, spesso grazie a reti di aiuto che li assistettero nel nascondersi o nel rifugiarsi in paesi esteri, come il Sud America; mentre molti individui di alto rango ricorsero al suicidio per scampare alla pena, come nel caso di Himmler.
Inoltre, alcuni ex membri delle SS furono rilasciati dopo aver scontato brevi pene o dopo aver dato testimonianze che li scagionavano parzialmente. Nonostante le condanne, la ricerca di giustizia per tutte le persone coinvolte nei crimini nazisti continuò anche nei decenni successivi.


Conseguenze sociali
Molti membri delle SS furono ostracizzati dalla società, specialmente nei paesi occupati dai nazisti, a causa della loro implicazione nei crimini di guerra.
La vergogna e il disprezzo pubblico erano diffusi, e alcuni ex membri affrontarono l'isolamento e l'emarginazione nelle loro comunità. Tuttavia, in alcuni casi, molti riuscirono a reintegrarsi nella società, grazie anche a cambiamenti politici o al caos del dopoguerra. Alcuni si rifugiarono in paesi stranieri, dove evitarono le conseguenze legali e furono accolti in nuove comunità, spesso sotto false identità.
Nonostante ciò, il peso della loro partecipazione ai crimini nazisti rimase un segno indelebile, influenzando la loro vita sociale e le relazioni personali.